TRIGGERING REALITY. NUOVE CONDIZIONI PER L’ARTE E L’ARCHITETTURA IN OLANDA

Nella mostra “TRIGGERING REALITY. Nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda”, proposta dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dal 15 dicembre 2012 al 10 marzo 2013, la realtà dello spazio contemporaneo viene messa alla prova, investigata, riprodotta, rappresentata e criticata da artisti e architetti in cerca di una ridefinizione del loro stesso ruolo sociale.

Harskamp, Anne Holtrop / Bas Princen, Wouter Klein Velderman, Krijn de Koning, NIO Architects, ONIX: in un confronto fra personalità affermate e nuove generazioni di creativi, i protagonisti della mostra “TRIGGERING REALITY.” Nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda” raccontano l’apertura allo sconfinamento tra la ricerca architettonica e quella artistica. Dal 15 dicembre 2012 al 10 marzo 2013 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta la mostra “TRIGGERING REALITY. Nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda”. Atelier Van Lieshout, Boundary Unlimited, DUS architects, Haas & Hahn, Nicoline Van Harskamp, Anne Holtrop / Bas Princen, Wouter Klein Velderman, Krijn de Koning, NIO Architects, ONIX sono gli architetti e gli artisti autori delle opere e delle installazioni che raccontano una condizione percepita e allo stesso tempo affrontata da entrambe le categorie. Curata da Giampiero Sanguigni con la collaborazione di Marco Brizzi, promossa dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, organizzata dal Centro Pecci e da Image, realizzata con il supporto di Netherlands Architecture Fund, di Mondriaan Fund e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, la mostra riflette sulla capacità di tracciare un orizzonte di produzione inedito e originale come reazione alla crisi internazionale.

Il risultato è una forma di realismo che suggerisce la tendenza verso una dimensione etica e sociale in evoluzione. Le strategie adottate dagli architetti e dagli artisti in mostra, forti di uno scambio fertile e di una collaborazione creativa, sono orientate infatti a mettere alla prova la realtà, quasi sfidandola per sostenere le mutate condizioni economiche e sociali di questi ultimi anni. “Con l’attuale crisi in Europa sembrerebbe che il periodo d’oro dei grandi e prestigiosi progetti edilizi sia passato ?afferma Michiel den Hond, Ambasciatore dei Paesi Bassi a Roma. Tuttavia una crisi comporta anche un nuovo inizio e offre opportunità per sviluppi inaspettati. Per esempio, una delle conseguenze di questa nuova realtà è che i confini tra l’architettura e le altre discipline, come la scultura, sono diventati più sfumati. Sia gli architetti che gli artisti riflettono sui cambiamenti nel contesto sociale, economico e demografico. Triggering Reality analizza questi sviluppi e presenta le opere di importanti rappresentanti olandesi di entrambe le discipline.

“Reverse Landscape, 2012″. Anne Holtrop e Bas Princen. Foto: WeDocumentArt.

“Foto, particolare di Reverse Landscape, 2012″. Bas Princen. Foto di Bas Princen

Dopo un lungo periodo di successi e di prosperità per gli ambiti della creatività olandesi, sostenuti dalle istituzioni e dall’interesse pubblico e privato, i Paesi Bassi registrano adesso un periodo di decelerazione e di cambiamento. “L’Olanda degli anni ‘90, quella delle visioni dorate e delle grandi trasformazioni, dei progetti-icona e delle baby-star, non esiste più ? spiega Giampiero Sanguigni, curatore della mostra. Oggi la posizione dei Paesi Bassi è molto più simile a quella dei suoi partner europei ?continua Sanguigni. Si costruisce di meno e i committenti non possono più garantire un mercato stabile. Così, molti studi di architettura si sono spostati nell’ambito della ricerca, sconfinando in settori solitamente più propri delle discipline artistiche. I creativi olandesi indagano la città e i suoi luoghi, osservando i fenomeni sociali in atto e restituendoli sotto forma di installazioni, performance, sculture.” Il criterio di selezione dei protagonisti chiamati a testimoniare la propria esperienza e mostrare il proprio impegno progettuale si basa, quindi, sulla disponibilità ad abbracciare ambiti di ricerca e di intervento diversi da quello di appartenenza, tanto che il lavoro degli autori invitati può apparire difficilmente classificabile.
Tra gli obiettivi della mostra è presente la volontà di descrivere la condizione osservata in Olanda per incentivare il confronto con la scena italiana e l’avviamento di nuove collaborazioni. Il programma dell’iniziativa prevede per questo un simposio (Biblioteca delle Oblate a Firenze, 14 dicembre 2012, dalle 9:30 alle 12:00) al quale prenderanno parte gli artisti e gli architetti presenti in mostra. In questo contesto è particolarmente significativa la presenza di Maurice Nio, l’architetto olandese incaricato nel 2006 di progettare e realizzare l’ampliamento dello stesso Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato che ospita l’esposizione. L’ampliamento,in costruzione (il completamento dell’opera è previsto per l’autunno 2013), è esso stesso espressione della capacità di Maurice Nio di coniugare un consolidato impegno professionale nel campo dell’architettura con una sensibilità per la ricerca artistica contemporanea.

“Una strada della prostituzione, Red Light District ad Amsterdam, 2011″. boundary unlimited. Foto: Tsaiher
Cheng.

“Opera per De Nieuwe Kerk, Amsterdam, 2010″. Krijn de Koning. Foto: Ernst Moritz.
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da The Architecture Observer e curato da Giampiero Sanguigni. La pubblicazione documenta, nelle due edizioni italiana e inglese, l’attività degli artisti e degli architetti invitati e offre un approfondimento sui temi della mostra. È il design sociale, quello che Hans Ibelings, editore del volume e autore di un saggio critico che introduce la pubblicazione, individua come “il grande denominatore comune di tutti questi nuovi studi, indipendentemente dal background professionale dei loro associati. Il design sociale mostra un maggiore impegno con il mondo rispetto al distacco ironico che ha caratterizzato gran parte di ciò che è stato prodotto nei primi anni di questo secolo. (…) Il design sociale è innegabilmente guidato dalla serietà unita al desiderio di fare bene, di apportare un cambiamento, se non nella realtà stessa almeno alla nostra coscienza”. L’iniziativa “TRIGGERING REALITY. Nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda” è parte di Olandiamo in Toscana, il programma promosso dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma consistente in una serie di eventi culturali, commerciali e economici che coinvolgono per tutto l’anno 2012 la regione Toscana.

“Bucky Bar (Rotterdam, 2010) è l’occasione per una festa spontanea per strada durante l’inverno”. DUS
architects. Foto: DUS architects.

“The Monkfish and the Waterwolf in Haarlemmermeer, 2009″. NIO architects.

PROFILI BIOGRAFICI DEI DIECI PROTA GONISTI DELLA MOSTRA

Atelier Van Lieshout. Joep van Lieshout (1963) vive e lavora a Rotterdam. Dai primi anni Ottanta realizza oggetti per lo più in poliestere colorato e luminoso, materiale che nel tempo è diventato il suo marchio. Nel 1995 fonda Atelier Van Lieshout (AVL) guadagnando riconoscimenti internazionali per oggetti che viaggiano al confine fra arte, architettura e design. Ricorrenti nel lavoro di AVL sono i concetti di autarchia, potere, politica, oltre ai classici temi legati alla vita e alla morte. Le sue opere si trovano presso collezioni private e in diversi musei internazionali. (www.ateliervanlieshout.com)

Boundary Unlimited è lo studio di architettura fondato nel 2009 ad Amsterdam da Tsaiher Cheng, architetto e urbanista con formazione fra Taiwan e Paesi Bassi, ricercatrice interculturale fra est asiatico e ovest europeo. Dopo essersi laureata al Berlage Institute di Amsterdam, ha collaborato con West 8 Urban Design & Landscape Architecture e de Architekten Cie. Dal 2009 al 2011 boundary unlimited ha lavorato su una proposta di sviluppo per il quartiere a luci rosse diAmsterdam. (www.boundaryunlimited.com)

DUS architects, fondato nel 2004 da Hedwig Heinsman, Martine de Wit e Hans Vermeulen, realizza “architettura pubblica”: architettura che interagisce con lo spazio pubblico usando modelli in scala 1:1, progetti che insistono su processi e strategie urbane che vanno dagli interni temporanei alle più lunghe traiettorie di trasformazione urbana. (www.dusarchitects.com)

Haas & Hahn è il nome del duo di artisti Jeroen Koolhaas (1977) e Dre Urhahn (1973). Cominciano a lavorare insieme nel 2005, quando decidono di filmare un documentario per MTV sul movimento hip hop nelle favelas di Rio de Janeiro e San Paolo. Ispirati da questaesperienza, hanno intrapreso un viaggio per realizzare opere d’arte “oltraggiose” in luoghi inaspettati, cominciando a dipingere enormi murales nelle periferie del Brasile insieme ai giovani locali. (www.favelapainting.com)

Nicoline van Harskamp (1975), artista, vive e lavora ad Amsterdam. Ha frequentato diverse scuole e accademie fra Olanda e Germania, fino ad approdare al Chelsea College of Art and Design di Londra. Produce e rappresenta i contenuti delle sue indagini cercando di raccontare le dinamiche legate all’affermazione dell’individuo e della coesistenza, la retorica del linguaggio politico, le manifestazioni legate alla percezione sociale di temi come la sicurezza e la giustizia. (www.vanharskamp.net)

“Ivory and Pride, 2010. Giorni Felici, Casa Testori, Milano, 2012″. Wouter Klein Velderman.

Anne Holtrop (1977), con formazione presso l’Academy of Architecture in Amsterdam, ha aperto il proprio studio ad Amsterdam nel 2005. Il suo lavoro -che vede la collaborazione occasionale con l’artista Krijn de Koning e il fotografo Bas Princen- spazia dalla realizzazione di modelli architettonici a quella di edifici sia permanenti sia temporanei. È direttore del master Studio for Immediate Spaces presso il Sandberg Instituut di Amsterdam, oltre a far parte del comitato di redazione di OASE, rivista di architettura indipendente. (www.anneholtrop.nl)

Wouter Klein Velderman (1979) vive e lavora ad Amsterdam, dove realizza e insegna scultura presso la Gerrit Rietveld Academy. I materiali e i temi più ricorrenti nelle sue opere presentano spesso un carattere e una vocazione industriali. Metallo, tela in PVC, legno costituiscono gli ingredienti per rappresentare questioni come il trasporto, la mobilità e lo stoccaggio. Sebbene le sue opere tendano ad avere un aspetto industriale, esse esprimono qualcosa di diverso: vulnerabilità, delicatezza, raffinatezza. Lavorando i materiali, impersonali e aridi, con estrema cura, le sculture sviluppano un contrasto con il loro soggetto. (www.wouterkleinvelderman.nl)

Krijn de Koning(1963) ha studiato alla Gerrit Rietveld Academy e al De Ateliers di Amsterdam,oltre che presso l’Institut des hautes études en arts plastiques di Parigi. De Koning vive e lavora ad Amstardam, dove le sue opere sono presenti alla Slewe Gallery a partire dal 1996. De Koning  realizza sculture site specific nelle quali architettura e pittura interagiscono. Le sue installazioni, i suoi ambienti, i disegni, le sculture, le architetture suggeriscono al pubblico, a volte anche con tono ironico, nuove o alternative prospettive di utilizzo dello spazio. (www.krijndekoning.nl)

NIO architects. Maurice Nio (1959) si è laureato nel 1988 presso la Facoltà di Architettura della University of Technology di Delft con il progetto per una villa per Michael Jackson. Tale progetto è stato di vitale importanza per la formazione del suo modo di lavorare ibrido. Attraverso un misto di processi mentali al tempo stesso mitologici e pragmatici, di strategie di progetto criptiche e allo stesso tempo completamente trasparenti, ha realizzato progetti con BDG Architekten Ingenieurs (1991-1996), come ad esempio l’enorme inceneritore di rifiuti aviTwente. Dal 2000 opera con il proprio studio NIO architects. In Italia, Nio è attualmente impegnato nel progetto di ampliamento del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, il cui completamento è previsto nell’autunno 2013. (www.nio.nl)

ONIX. Alex van de Berg (1963) ha studiato presso l’Academy of Architecture di Groningen. Nel 1994, Alex e Haiko Meijer hanno fondato ONIX. Haiko e Alex si sono incontrati all’università e hanno condiviso la loro passione per il legno e la musica. Hanno iniziato a far musica insieme e hanno finito per creare il loro studio di architettura, attivo nei Paesi Bassi e in altri paesi europei. ONIX è cresciuto fino ad accogliere al momento trenta collaboratori. Nel frattempo, Alex ha lasciato Groningen per stabilirsi in Svezia, dove ONIX ha aperto una nuova sede a Helsingborg. (www.onix.nl)


Bas Princen (1975), artista e fotografo, vive e lavora a Rotterdam. La sua attività consiste nell’osservare le trasformazioni del paesaggio urbano cercando possibili futuri scenari attraverso la fotografia. Ha esposto in alcune delle più importanti sedi dedicate all’arte e all’architettura, da La Biennale di Venezia – Mostra Internazionale di Architettura (dove nel 2010 ha vinto il Leone d’argento per la sua collaborazione con lo studio belga di architettura OFFICE Kersten Geers David Van Severen), al NAi – Netherlands Architecture Institute di Rotterdam fino alla Storefront for Art and Architecture gallery di New York.

INFO:

mostra

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
viale della Repubblica 277, Prato
dal 15 dicembre 2012 al 10 marzo 2013
inaugurazione: 15 dicembre, ore 18:00


simposio

Biblioteca delle Oblate
via dell’Oriuolo 26, Firenze
14 dicembre 2012, dalle 9:30 alle 12:00

 

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Time: 29 novembre 2012
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