SCHIKANEDER MEMORIES benny goodman and the ancient smuggler

text and image by Weekend in a Morning | excerpt from “The Weekend Cookbook”

…Dear Andrea…

with the same speed of a sloth…customary…predictable… I bypass all my plans…and even if someone asked me now how long it takes me to finish it the answer is always the same…no more than a couple of hours…I drag the shadow of memories as ballasts for a diver…that so often drag me to the bottom…and when I sink…so many times I scream in the open sea…and with red balloons pumped up with helium that fly away…I hope one day they will be able to lift me up…I once saw a house fly that way…and it wasn’t Benny Goodman…it was on national geographic…and those guys don’t say any bullshit…the mariachi play “Cielito Lindo” very well whilst back in ninety-six, killjoys filled my English summer with their sadomasochism…where liquid-gold went down smoothly with no problems while pure-gold made you more than just cough…three pounds and ninety-nine and if you bought three the fourth was even free…and nowadays web sites without applications such as ad-free ask me if I want to meet girls here in Vienna promising me sex the first night….but tonight Bernardo offers a foursome with two chicks of his…and I never understood why they’re always so bam! bam! and we’re always so gang bang …big up to Fabio & Paolo and to those who had only Voronoi thoughts…a tight hug to everyone…to the nights spent at Murazzi and to the office at L’imbarchino…to Sonny who is no more with us…to Pixie…to my mum & dad…to Lorenzo and Leonardo down in Bahrain…to my cousin in Barcelona and to his photographers friends Joel Witkin e David Nebreda…and like that great dickhead of the white dog one day I’ll wear a huge black Mexican hat…I’ll think about how I liked to hear her screams with the window half-open and the gardener alles gute barely out on the lawn…with the Refused that will play together again after fourteen years and the At-the-Drive- right after them…and even if the lagoon turns purple when the sun is pretty low and plaster strips off from the houses of Burano..I’ll remain screamo as an air raid on the village of butterflies…because here LaQuiete is never so quiet…I’ll cover my skin with tattoos as an old sailor man and…as engraved on the rented park bench this lump in my throat is from the cold and the artic not because I miss her now…

Dear Massimiliano,

last night I was looking for you at the Chinese restaurant. The one next to the very rational car factory. the lovely waitress told me that it’s been a long time since you showed your face there (…) I confuse viennese coffee bars with the bistrots of here, the city of Paris that I’ve only imagined. A rive gauche highly educated and less scandalous (…) nevertheless I would like to discuss about the fall of the empire with a waiter at the counter of an American bar designed by a refined architect. Making a toast to the ornament and to the murder of the Chelsea Hotel (…) these days I’m planning a coup d’etat along with Malaparte, and I’m giving isometric representations to clarify the objectives and to process my intentions. (…) I sent my drawings via email. They assured me that it won’t take much time. A couple of weeks at the most. Damned connection (…)If you can correct it, make a few notes, there’s no rush, but the swift-one is getting nervous and she expects a clear drawing before May (…)You will find an empty space between plants and sections. It is not censorship: the ether skims the ideas off and rounds them downs (…)Or maybe it just makes them more sincere. Very charming and rational ideas, followed by very sharp comments, crowd the specialized sites (…)I remember Boston, the Italian neighborhood, beer and football matches. The cornerstone of the emigrant. The bar sport on Hanover St. had sandwiches with names of the players of the last winning Italian team. The one about head butt, just to make things clear. The television always on, while tourists flocked the very discrete streets of North End (…) I perfectly know that the oceans are crossed by huge ships that carry around everything, they move on their routes inconclusively. Sometimes they meet pirates. But only to the south. Much more to the south. Among the Alps these things do not happen and the drawings I sent to you should not take too many risks. Not even on the passes, infested by smugglers. The ideas are not afraid of theft, but keeping them together isn’t as easy as closing a suitcase. (…) In days of yore travelers drew the curtains of the coach when they were passing through mountains The disorder of the dump of Creation did not even deserve a look. So Casanova on the run from Venice left behind his seductions (…) Nicola Emanuele, Stefania, a hundred friends between masochism and need. The exile of Modigliani, to cough and glory (…). And nowadays, instead of smugglers we have very technologic antennas, our drawings become restless and wanderers.

“Parto per Parigi, dove farò l’editore francese, ossia il mio mestiere che in Italia mi è interdetto.” Piero Gobetti 

…caro Andrea…con la stessa velocità di un bradipo… consueto…prevedibile…aggiro tutti i miei piani…e se anche ora mi chiedessero quanto tempo ci metto a finirlo la risposta rimane sempre la stessa…non più di un paio d’ore…mi trascino l’ombra dei ricordi come zavorre di un palombaro…che tante volte mi portano a fondo…e come affondo…e tante volte in mezzo al mare urlo…e coi palloni rossi gonfi di elio che volano via…spero riescano un giorno a sollevarmi…una volta ho visto una casa volare a questo modo…e non era benny goodman… ma sul national geographic…e mica le sparano le cazzate quelli…i mariachi suonano bene cielito lindo mentre i guastafeste nel lontano novantasei riempivano la mia estate inglese con il loro sadomasochismo…dove il liquid-gold andava giù liscio senza problemi mentre il pure-gold faceva molto più che tossire…tre pounds e novantanove e se ne compravi tre il quarto era pure omaggio…e perché oggi senza applicazioni come ad-free i siti internet mi chiedono se voglia conoscere ragazze qua a Vienna assicurandomi sesso alla prima sera… ma questa sera Bernardo offre un foursome con due sue amiche…e non ho mai capito perché loro così bam! bam! e noi sempre così gang bang…bella Fabio e bella Paolo e a chi pensava solo voronoico…un abbraccio stretto a tutti quanti…alle serate dei murazzi e all’ufficio all’imbarchino…al Sonny che non c’è più…alla Pixie… alla mia mamma e al mio papà…a Lorenzo e Leonardo giù nel bahrein…al cugino di Barcellona e ai suoi amici fotografi Joel Witkin e David Nebreda…e come quella grande faccia di merda del cane bianco un giorno porterò un enorme cappello nero messicano…penserò a come mi piaceva sentirla urlare con la finestra semi-aperta e il giardiniere alles-gute appena fuori sopra al prato… con i refused che dopo quattordici anni suonano di nuovo assieme e gli at-the-drive-in che li seguono a ruota…e anche se la laguna diventa viola quando il sole è bello basso e l’intonaco si scrosta dalle case di burano rimarrò screamo come un raid aereo nel paese delle farfalle…perché da queste parti la quiete non è mai così quieta…riempirò la mia pelle di tatuaggi come un vecchio marinaio e come è inciso sulla panchina del parco in affitto questo groppo che mi stringe in gola è sicuramente per il freddo dell’artico e non perché mi manchi lei ora… 

Caro Massimiliano, 

ti ho cercato al ristorante cinese, l’altra sera. Quello a fianco della molto razionale fabbrica di automobili. La cameriera, graziosa, mi ha detto che non ti fai vedere già da un po’(…). Confondo i caffè viennesi con quelli di qui, bistrot di una Parigi solo immaginata. Di una rive gauche molto educata e meno scandalosa (…). Eppure mi piacerebbe discutere della caduta dell’impero con un cameriere, al bancone del bar americano disegnato da quel architetto elegante. Brindando all’ornamento, e al delitto del Chelsea Hotel (…). Progetto colpi di stato con Malaparte in questi giorni, e ne faccio rappresentazioni assonometriche per chiarirne gli obiettivi e processare le intenzioni. (…) Ti ho inviato i miei disegni via posta. Mi hanno assicurato che non ci metteranno molto. Al limite un paio di settimane. Maledetta connessione (…). Se puoi correggili con qualche appunto, non c’è fretta ma la celere è nervosa e si aspetta un disegno chiaro prima di maggio (…). Troverai degli spazi bianchi tra le piante e le sezioni. Non è la censura: l’etere screma le idee e le approssima per difetto. O forse le rende solo più sincere. Molto razionali e affascinanti idee, seguite da commenti molto acuti, affollano i siti specializzati (…) Ricordo Boston, il quartiere italiano; birra e partita. Le certezze dell’emigrante. Il bar sport su Hanover St. aveva panini con i nomi dell’ultima nazionale italiana vincente. Quella della testata, tanto per intenderci. La televisione sempre accesa, mentre i turisti affollavano le molto discrete vie del North End. (…) So bene che gli oceani sono solcati da enormi navi che trasportano di tutto; si muovono sulle loro rotte inconcludenti. A volte incontrano qualche pirata. Ma questo solo a sud. Molto a sud. Tra le alpi queste cose non succedono e i disegni che ti ho inviato non dovrebbero correre troppi rischi. Nemmeno sui passi, infestati dai contrabbandieri. Le idee non hanno paura dei furti; ma tenerle insieme è meno facile che chiudere una valigia. (…) I viaggiatori di un tempo chiudevano le tendine delle carrozze al passaggio sulle montagne. Il disordine della discarica della Creazione non meritava nemmeno uno sguardo. Così Casanova in fuga da Venezia si lasciava dietro le sue seduzioni (…) Nicola, Emanuele, Stefania, cento amici tra masochismo e necessità. L’esilio di Modigliani, verso la tosse e la gloria (…). E oggi, che al posto dei contrabbandieri ci sono antenne molto, molto, tecnologiche, i nostri disegni diventano irrequieti e nomadi (…) 

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Time: 30 maggio 2012
Category: Article
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Tags: andrea cassi , barcelona , benny goodman , Cielito Lindo , italia , masochism , massimiliano marian , Piero Gobetti , the weekend cookbook , venezia , Vienna , Weekend in a Morning

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