MAOCHISM #2
images and text by Fabrizio Azzellini
After writing on a blackboard, the word masochism with Francesco, and ditching my thoughts on what to write, just to jot down a line or on my deepest thoughts, I realized a fundamental thing, that this word, this strange form of physical and psychological violence, is invading the post modern in a fashion so pervasive and so atrociously absurd in the everyday experience of our existence, “we are masochists with ourselves.” Being at the same time the object of extreme torture, with exhausting results of enjoyment, and to be at the same time the hand that applies violence, with a strong animalistic obssesive impulsivity, it’s a way of life that unites us. Just think of us and love, the more we suffer the more we like it, we are compulsively attracted, we are horribly dragged towards what gives us pain when it comes to our inmost feelings for another person. But at the same time we couldn’t care less, mistakenly assholes and selfish towards those who love us. An imaginary wheel of pain, which only works if there is an incomprehensible appearance of stability, fake, created just to go on in time and equally masochistic to our own desires. The same reasoning can be applied in other situations such as work, money or power. And here I am, then, to write these jokes because I am an “artist”, a director and I probably experience these situations to the extreme, creating a heart of thorns, which sometimes pulsates with pleasure, sometimes throbs with pain, infecting the subwoofer with a beat of emotions that are soundproof to the world but shrill to my ears. A life lived to enjoy, explore, watch, share, experience everything and lived to the extreme of ones physical and mental ability. To confuse day with night and not even remember the feeling and time or the real need, sex with women, more women, with men, with antone anyone and anything, all together just to try bewildering axioms of security, the truth of our lives, and its hypothetical single style. To prostitute oneself continuously with a system that today more than ever believes “we” artists a media outlet, an instrument of torture, to make money, to create their own invisible conceptions full of nothing, created by our minds now abandoned by every brilliant idea . This constant “me against me” does not make me stronger, it makes me nor a master of the whip, nor bowed to the painful pleasure, this post-modern vision of disappoints me, but its principles apply, and receive its bitter and unripe fruits, that seem like divine nectar, I need to find a new vision of myself, I need to find a new vision of the other myself, what the frantic search for something more than there is, of what I have, what I know, means to me, against the application of this masochistic vision which leads me to enjoy what little I have, with the little that there is, and what little I know.
Dopo aver scritto su una lavagna, la parola Masochismo con Francesco, e affossato i miei pensieri su cosa scrivere, giusto per buttar giù due righe o sul mio più profondo pensiero, mi sono reso conto di una cosa fondamentale, che questa parola, questa strana forma di violenza fisica e psicologica, sta invadendo il post moderno in maniera pervasiva ed atrocemente in maniera assurda, nella quotidiana esperienza della nostra esistenza: “noi siamo masochisti con noi stessi”. Essere allo stesso tempo l’oggetto di tortura estrema, con estenuanti risultati di godimento, ed essere anche la mano che applica violenza, con forte ed ossesiva impulsività animalesca, è uno stile di vita che ci accomuna. Basta pensare a noi e l’amore, quanto di più c’é da soffrire tanto di più ci piace, ne siamo compulsivamente attratti, siamo orribilmente risucchiati da tutto ciò che ci induce al dolore per i nostri più recondi sentimenti verso l’altro. Ma allo stesso tempo siamo menefreghisti, erroneamente stronzi ed egoisti nei confronti di chi ci ama. Una fantomatica ruota del dolore, che funziona solo se esiste un’incomprensibile apparenza di stabilità, finta, creata solo per andare avanti nel tempo ed altrettanto masochista nei confronti dei nostri desideri. Lo stesso ragionamento può essere applicato in altre situazioni come il lavoro, i soldi o l’alimentazione. Ed eccomi qua, allora, a scrivere queste battute perché sono un “artista”, un regista e probabilmente vivo all’eccesso queste situazioni, creando un cuore di spine, che a volte pulsa di piacere, a volte pulsa di dolore, attaccando al subwoofer un battito di emozioni insonorizzate per il mondo, ma stridule per le mie orecchie. Una vita vissuta per assaporare, esplorare, guardare, dividere,prendere tutto vissuto all’estremo e allo stremo delle possibilità fisiche e psichiche. Il confondere il giorno con la notte e neanche ricordarne il senso ed il tempo o la reale necessità, il sesso con donne, più donne, con gli uomini con chiunque e con qualsiasi cosa, tutti insieme pur di provare con sbalordita sicurezza assiomi ,sulla veridicità della nostra vita, ed il suo ipotetico unico stile. Il prostituirsi continuamente con un sistema che oggi più che mai reputa “noi” artisti uno strumento mediatico, uno strumento di tortura, per creare denaro, per creare le loro invisibili concezioni piene di nulla, prodotte dalle nostre menti ormai deserte da ogni brillante intuizione geniale. Questo continuo “me contro me” non mi rende più forte, non mi rende né padrone della frusta né l’inchinato al doloroso piacere, questa visione post moderna mi delude, ma ne applico i suoi principi, e ne ricevo i suoi frutti amari ed acerbi, che mi sembrano nettare divino, ho bisogno di trovare una nuova visione di me stesso, ho bisogno di trovare una nuova visione dell’altro me stesso; cosa significa per me la ricerca spasmodica di qualcosa di più di quello che c’é, di quello che ho, di quello che so, contro l’applicazione di questa visione masochista che mi porta a godere sanguinando di quel poco che ho, di quel poco che c’é, e di quel poco che so.
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Tags: Asia , china , fabrizio azzellini , francesco gatti , Mao , Mao Zedong , maochism , masochism , regista , Tempo , video
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Title: MAOCHISM #2
Time: 3 giugno 2012
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