Fabbricare Fiducia_Architettura #51 | Una proposta per il nuovo inizio | Daniele Falco
Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?
Quando ho letto la domanda sul futuro della nostra attività, la mia associazione immediata è stata con “Lezioni americane” di Italo Calvino. Ho pensato, per quello che rappresenta il mio piccolissimo sguardo su questa professione, di proporre cosa mi sarebbe piaciuto avere nel nuovo inizio. Come conseguenza della crisi che stiamo vivendo sono venuti a galla dei corto circuiti strutturali fino ad ora silenti o messi da parte dalle istituzioni, legati al mondo del lavoro ed associati intimamente alle nuove povertà e al nuovo grado zero dei diritti dei lavoratori. Mentre oggi nel mondo impazza il dibattito sul funzionamento o meno dello smart working e sull’efficacia del telelavoro, sul cambiamento del proprio stile di vita, io, da architetto, mi rendo sempre più conto che la nostra esigenza primaria è quella di riappropriarci nuovamente dei nostri diritti di lavoratori. Oggi la situazione per chi lavora da dipendente in studi di architettura è quella di avere una partita iva e non un contratto; di conseguenza non avere nessun tipo di diritto è diventata la normalità. Non ci si può ammalare, se non per il buon cuore del datore di lavoro; non si hanno ferie, semplicemente per un periodo non si lavora; si ha un salario da fame, non rientrando certe volte neppure nella paga oraria di un lavapiatti londinese. Insomma, si hanno tutti i doveri di un lavoratore sotto contratto, ma con gli stessi diritti di un libero professionista (nessuno). Mi sembra quantomeno paradossale che nel 2020, mentre il dibattito ufficiale è rivolto alle modalità smart e fluide del lavoro, esistano ancora questi divari enormi tra lavoratori. Auguro quindi che questo nuovo inizio serva a mettere da parte le questioni legate al dibattito architettonico fine a sé stesso e legato a vecchi concetti, a scenari di geoarchitettura fluida, quando non sono rispettati e messi in pratica diritti fondamentali per chi lavora. Credo possano essere soltanto questioni, passatemi il termine, di lana caprina. Purtroppo spesso e volentieri ci concentriamo sul dibattito trascurando tutto ciò che sta alla base ed è invece fondamentale affinché tutta la macchina continui ad andare avanti. Continuiamo a guardare il dito ed ignorare la luna, insomma. Auspico che le istituzioni, alla fine di questo periodo di profonda riflessione e cambiamento, riescano a guardare in faccia la realtà e si occupino finalmente di un settore che potrà essere strategico e fondamentale per il traino economico del paese. E soprattutto si occupino, non in maniera miope e ipocrita, di chi quel settore lo manda avanti ogni giorno senza nessun tipo di diritto.
Daniele Falco è un architetto nato a Palermo, città in cui studia e si forma, laureandosi con una tesi sul fotografo Luigi Ghirri. Ha collaborato e collabora con diversi studi di architettura, restauro ed ingegneria. Attualmente vive e lavora a Palermo svolgendo la libera professione, continuando a leggere e studiare architettura, fotografia, cinema e grafica.
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #51 | Una proposta per il nuovo inizio | Daniele Falco
Time: 18 aprile 2020
Category: Article
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