Fabbricare Fiducia_Architettura #70 | In & Out | Lara Gattico
Come immagini il mondo dell’architettura e la sua professione dopo l’attuale crisi virale?
Rinchiusa nel mio microcosmo domestico, vivo le giornate intensamente, giostrandomi tra il lavoro e gli impegni scolastici dei figli, cercando di non tralasciare i doveri domestici e mantenendo i rapporti sociali con l’esterno. La mia casa è diventata il centro vulcanico della mia vita…del resto così è per, quasi, tutti. Questa emergenza sanitaria ha reso necessario il restare a casa, una sorta di reclusione forzata per il bene della propria salute e la salvaguardia di quella pubblica. Ecco allora che nello spazio domestico prende forma la nostra rivoluzionata vita. La casa si è trasformata in un luogo plurifunzionale, spazio di vita domestica e di lavoro, deputato anche alle attività scolastiche dei figli e alle attività ricreative del nucleo famigliare, soprattutto dei più piccoli, che faticano a volte a sperimentare i nuovi usi degli abituali spazi. Si è isolati nel proprio piccolo mondo ma allo stesso tempo connessi con il mondo esterno attraverso le tecnologie informatiche che oggi l’infrastrutturazione digitale offre. Ecco allora che la casa diventa una sorta di piazza virtuale, dove le connessioni rendono possibile l’accorciamento delle distanze fisiche e il mantenimento delle relazioni sociali; pur essendo a distanza si è uniti nell’affrontare con resilienza, coraggio e creatività la situazione attuale. Si svuotano le città e gli spazi pubblici, le funzioni ivi svolte fino all’arrivo dell’epidemia vengono trasportate all’interno della cellula abitativa, in un nuovo scambio di ruoli: ciò che prima era esterno, il pubblico, viene portato all’interno delle abitazioni; ciò che prima era dentro, il privato, viene portato al di fuori. In questo scambio di ruoli tra il dentro e il fuori, tra interno ed esterno, tra pubblico e privato, perde sempre maggiormente di significato e di valore la linea di confine tra spazio privato e pubblico, pur vivendo l’esperienza diretta del confinamento domestico. Ecco allora che occorre ripensare sia la natura intrinseca dell’unità abitativa che il ruolo pubblico degli spazi della città, dandovi nuovi significati oltre a rafforzarne le radici storiche. Noi architetti saremo chiamati proprio a questo: ripensare l’unità abitativa nei suoi significati e nelle sue molteplici funzioni, non nella sua singolarità ma bensì come parte di un tutto che costituisce la città contemporanea, con cui entra in relazione e che con essa pulsa di vita. Luoghi costruiti dall’uomo e per l’uomo, dove le connessioni spaziali, le percorrenze urbane tra pubblico e privato, la qualità ambientale nella sua accezione più ampia, la sostenibilità e le relazioni di luoghi sociali siano rese possibili da architetti consapevoli dell’importante e fondamentale ruolo sociale che svolgono per l’umanità intera.
Lara Gattico. Laureata al Politecnico di Milano nel 2004, sono titolare – da circa una decina di anni – di uno studio di architettura che si occupa di progettazione architettonica e degli interni, sia per committenti privati che per aziende, curando tutte le fasi progettuali dall’ideazione del concept fino allo sviluppo dell’immagine coordinata, passando attraverso il coordinamento di tutte le figure professionali coinvolte nel progetto e nella realizzazione dello stesso. Studio giovane, dinamico, interamente femminile, con vocazione orientata ad un approccio dell’architettura di tipo sostenibile, alla ricerca del connubio tra funzionalità, qualità estetica ed innovazione. Da un anno, l’interesse è rivolto anche alla relazione tra architettura e pedagogia, non solo in termini di progettazione di spazi per bambini, ma anche sviluppando l’idea di laboratori esperienziali a loro rivolti sulle tematiche dell’architettura, del paesaggio e del design.
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #70 | In & Out | Lara Gattico
Time: 22 aprile 2020
Category: Article
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