Fabbricare Fiducia_Architettura #59 | Immaginare il possibile | Orizzontale
Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?
Ci siamo domandati tutti almeno una volta in questo periodo se lo status di isolamento non fosse l’occasione giusta per fermarsi a riflettere: riflettere sul domani che sarà alla fine di questa pandemia. Abbiamo iniziato a chiederci se e come il trauma del blocco totale si ripercuoterà a tutti i livelli sulla società, nella sfera lavorativa ma anche su quella delle relazioni e della fruizione degli spazi pubblici, in particolare nel contesto delle grandi e delle medie città. Numerosi articoli affrontano visioni piuttosto illuminanti prevedendo un progressivo rallentamento del sistema nervoso planetario, del suo sistema economico in primo luogo, mettendo in discussione perfino la sopravvivenza del contesto sociale in cui viviamo e al quale siamo abituati. Se prendiamo per un attimo in considerazione la possibilità di rinunciarci davvero allora bisogna immaginare un nuovo possibile, una nuova società che non sia la malinconica copia della normalità, ormai alle nostre spalle, ma che reclami con coraggio i traguardi mancati di quella precedente. Per iniziare a pensare ad un nuovo possibile bisogna capire fino in fondo quello che stiamo affrontando, sentirci addosso il drammatico disagio del momento. Forse ci siamo fatti accarezzare troppo da questa sensazione del momento giusto per riflettere su quello che sarà e ora dovremmo provare a rinunciarci temporaneamente. Noi ci consideriamo tra i “privilegiati”, per così dire, tra coloro che possono continuare a lavorare da casa, tra quelli in fondo abituati alle relazioni virtuali, tra i tanti che credono che ce la faranno a resistere finché la tempesta non sarà definitivamente passata. La verità è che siamo inermi di fronte a tutto quello che accade, c’è poco o nulla che possiamo fare e quindi tanto vale non fare nulla. Abbandonarsi alla noia come forma di autodifesa mentale dunque, l’unico strumento psicologicamente davvero utile in questo momento, avere “paura” per elaborare un pensiero critico sul futuro e reagire adeguatamente per uscire presto dalla cattività nella quale siamo costretti. Cogliamo questa “occasione” per idealizzare quello che dovremmo fare e non possiamo fare, del luogo dove dovremmo essere e dove non possiamo essere. Ammettiamo a noi stessi che ci vorrebbe ben altro ma non possiamo averlo perché semplicemente non possiamo! La consapevolezza della “mancanza” crediamo sia alla base del vero processo di cambiamento che coinvolga tutti. Ammesso questo necessario stato emotivo, allo stesso tempo individuale e collettivo nell’isolamento, possiamo riprendere ad “immaginare il possibile”: immaginare come la mobilità cambierà radicalmente nelle nostre città, come la socialità e le relazioni saranno rinnovate, quali saranno i nuovi luoghi di incontro (virtuali o fisici), come il restare a casa influenzerà lo stare fuori casa ma soprattutto, a quel punto, quando avremo la possibilità di tornare nelle strade, nelle piazze, nei bar e negli uffici che prezzo sarà dato alle nostre libertà in questa inedita società del controllo.
Dovremmo tutti iniziare a rifletterci.
Orizzontale è un collettivo di architetti con base a Roma, il cui lavoro attraversa architettura, paesaggio, arte pubblica e autocostruzione. Orizzontale promuove dal 2010 progetti di spazi pubblici relazionali, dando forma ad immagini di città dismesse o inedite. Questi progetti sono stati terreno di sperimentazione per nuove forme di interazione tra gli abitanti e i beni comuni urbani, e al tempo stesso occasione per mettere alla prova i limiti del processo di creazione architettonica. Orizzontale ha costruito e sviluppato progetti in Italia e in Europa. E’ risultato vincitore del premio internazionale Young Architects Program (“YAP MAXXI 2014”) indetto dal Museo MAXXI e dal MoMA PS1. Nel 2016 il progetto “Prossima Apertura” di orizzontale ha vinto il concorso “Periferie” indetto da MIBACT e CNAPPC per l’area di Aprilia e sta entrando in fase esecutiva. Nel 2018 alla Biennale di Venezia orizzontale riceve dal CNAPPC il riconoscimento “Giovane Talento dell’Architettura Italiana 2018” che premia il migliore studio under35 italiano.
Orizzontale è composto da: Jacopo Ammendola, Juan Lopez Cano, Giuseppe Grant, Margherita Manfra, Nasrin Mohiti Asli, Roberto Pantaleoni, Stefano Ragazzo.
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #59 | Immaginare il possibile | Orizzontale
Time: 20 aprile 2020
Category: Article
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