Fabbricare Fiducia_Architettura #103 | Lo spazio amorfo | Onorato Di Manno

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

In questi giorni ci troviamo a vivere una realtà nuova, fuori dal nostro controllo e di profondo cambiamento. Improvvisamente sono crollate molte nostre certezze e in pochissimo tempo ci siamo visti costretti a cambiare abitudini e stile di vita. Abbiamo dovuto rivedere il nostro modo di lavorare, di studiare, di comunicare e soprattutto di relazionarci con le altre persone. In questo vortice di cambiamento anche il modo in cui siamo abituati a vivere i nostri spazi è stato messo in crisi, portando a un improvviso stravolgimento delle funzioni per cui un determinato luogo era stato pensato. Ad esempio la quarantena ci ha costretti a ripensare profondamente lo spazio domestico che si è ritrovato ad assolvere contemporaneamente molteplici funzioni tra cui non solo quello di dimora ma anche luogo di lavoro e di relazioni sociali rigorosamente on-line. Tutto questo ha portato a concentrare la nostra vita, sia pubblica che privata, in un unico spazio che ha perso così ogni tipo di classificazione. E così è accaduto anche per gli luoghi delle nostre città. Le piazze da centro di aggregazione e socializzazione sono diventate il luogo della desolazione, trasformandosi nella negazione di tutto ciò per cui erano state pensate. Ed è questo forse il dato di fatto più allarmante di questa nuova realtà: la perdita di significato dello spazio pubblico così come lo avevamo inteso fino ad oggi. Ma c’è ancora un altro aspetto che porta a riflettere sugli effetti di questa emergenza sul nostro modo di vivere. L’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza tra le persone sta rendendo inadeguate le modalità di fruizione degli edifici. Oggi vediamo che i supermercati non riescono a far fronte ai grandi flussi generando così file chilometriche. Gli ospedali, che spesso presentano strutture obsolete, non riescono a garantire percorsi separati e aree compartimentate per i pazienti affetti dal virus, e questo vale per molte altre tipologie di edifici. In questi giorni ad esempio si sta parlando di un ipotetico rientro a scuola degli studenti, ostacolato dalla inadeguatezza degli edifici scolastici e delle aule che non sono adatte ad ospitare gli studenti a distanza di sicurezza. E questa è solo la punta dell’iceberg. Cosa succederà domani, quando lentamente torneremo ad uscire di casa? I mezzi pubblici, i ristoranti, le banche, i musei saranno in grado di adattarsi ai nostri nuovi comportamenti? Questa sarà la nuova sfida che l’architettura sarà chiamata ad affrontare nell’immediato futuro. Un ripensamento degli spazi così come li abbiamo intesi fino ad oggi a favore di una configurazioni flessibili e funzioni ibride che portino a concepire edifici e aree aperte capaci di trasformarsi ed adattarsi ad esigenze mutevoli, superando così l’imprevedibilità delle sfide del futuro.

 
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Onorato di Manno. Architetto co-fondatore dello studio SET Architects con sede a Roma e Londra, con cui ha vinto diversi premi (Young Italian Architects 2018) e concorsi internazionali (Bologna Shoah Memorial, Polo Scolastico di Sassa-L’Aquila). Dal 2018 è docente di Allestimento all’interno del corso di Interior Design presso lo IED Istituto Europeo di Design di Roma. Collabora con il Prof. Carlo Prati all’interno del Laboratorio di Progettazione Architettonica e Urbana presso l’Università Roma Tre. 

 

 

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #103 | Lo spazio amorfo | Onorato Di Manno

Time: 28 aprile 2020
Category: Article
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