Fabbricare Fiducia_Architettura #25 | Nuovo strumento di cittadinanza | Matteo Mazzoni

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Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?

 

Immagino un’architettura più attenta alle numerose necessità che i cittadini di tutto il mondo hanno riscoperto durante questi giorni di quarantena. Una fra tutte la valorizzazione del tempo passato all’aperto, fuori dagli uffici, dai centri commerciali e dalle proprie abitazioni. Non credo sia casuale l’importanza che stanno avendo i balconi delle case in questi giorni. In un’epoca in cui si è in collegamento con chiunque e in ogni momento, ci siamo incontrati negli unici spazi aperti fruibili: i balconi e le terrazze. L’architettura “classica”, che tutti noi conosciamo, insieme alla meno nota architettura del paesaggio, possono avere un ruolo fondamentale nel rendere lo spazio che abitiamo inclusivo, accessibile, libero, degno della vita che immaginiamo mentre siamo costretti a chiuderci in casa.

La immagino capace di progettare spazi in grado di accogliere le abitudini e le necessità di comunità in continua crescita, non solo in senso quantitativo, ma anche qualitativo. Cioè comunità più attente e consapevoli del proprio ruolo. Spazi in grado di adattarsi a uno sviluppo umano e ambientale tali da non entrare in contrasto ma di farsi garante l’uno dell’altro. Spazi in grado di parlare tutte le lingue del mondo perché mai come in questi giorni ci riconosciamo simili e sensibili allo stesso modo. Spazi che diventano luoghi per chi li vive e accoglienti per chi li visita.

Immagino un’architettura come un nuovo strumento di cittadinanza. Il suo mondo dovrà rendersi capillare, dalle strutture ciclopiche al piccolo giardinetto di quartiere. Non deve semplicemente soffermarsi ad ascoltare le richieste di chi abiterà lo spazio da progettare, come un genio ascolta i desideri di chi ha strofinato la lampada. Immagino un’architettura capace di educare le comunità, che si immerge nello stile di vita delle persone e le aiuta a dare forma a spazi capaci di accoglierle. Capace di trasformare comparse passive di una scena che non li appartiene in protagonisti di spazi che sono di tutti, quindi bisognosi delle cure di ognuno di noi.

L’importanza dell’ambiente emerge soprattutto quando si fa sentire, quando altera la nostra normalità e l’architettura è uno strumento importante per comprenderne il valore. Non perché ci permette di plasmarlo a nostro piacimento, ma perché crea un legame tra noi e l’ambiente stesso. Dai giardini scolastici ai parchi cittadini, non possiamo mettere in relazione la nostra vita con l’ambiente in cui viene vissuta.

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Matteo Mazzoni. Classe 1991 nutre fin da piccolo un profondo interesse per la natura sviluppato tra i boschi di Rignano sull’Arno. Interesse che lo porterà a laurearsi in scienze forestali nel 2015 e poi in architettura del paesaggio nel 2018 a Firenze. Passione quella per la natura che fin dai primi anni di studio unisce a quella per la didattica non convenzionale portandolo a specializzarsi nell’educazione ambientale, tema affrontato in entrambi le tesi di laurea. Il titolo di guida escursionistica ambientale conseguito nel 2016 gli permette di approfondire il campo della divulgazione naturalistica. Dal 2018 lavora come educatore ambientale presso il  Reparto Carabinieri Biodiversità di Vallombrosa.

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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #25 | Nuovo strumento di cittadinanza | Matteo Mazzoni

Time: 9 aprile 2020
Category: Article
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