Fabbricare Fiducia_Architettura #14 | Sitopia | Natalia Carere
Come immagini il mondo dell’architettura dopo l’attuale crisi virale?
Verso una città equa, sana e capace di adattamento.
In questo momento terribile della nostra esistenza, minata da un mostro pandemico chiamato Coronavirus, assistiamo all’insostenibilità e a nuovi squilibri territoriali della città contemporanea, e, purtroppo, senza alcuna prospettiva di prosperare su un pianeta troppo affollato e surriscaldato.
A tal proposito, mi torna alla mente come un boomerang un romanzo fantascientifico letto qualche tempo fa, “Il Mondo Sommerso” di J.G. Ballard, in cui viene descritto un mondo apocalittico, dallo scioglimento delle calotte al surriscaldamento globale (all’epoca dell’uscita del romanzo ancora non si parlava di tutto ciò), che porta ad una ricopertura totale dell’intero pianeta di una lussureggiante laguna tropicale. Gli uomini costruiscono il mondo che li circonda come il riflesso delle loro pulsioni inconsce, vivendo una sorta di “evoluzione al contrario”, in una condizione pre-umana, e sullo sfondo, la rivincita della natura più selvaggia sull’uomo, come una sorta di DE-ANTROPIZZAZIONE del pianeta.
Mi chiedo quindi, forse una nuova chiave di lettura del nostro futuro prossimo potrebbe essere basata sulla progettazione di piccoli ecosistemi cittadini? Che si basi sull’agricoltura e sulla natura? sulla riconnessone tra città e campagna guardando anche all’alimentazione e al modo in cui la produciamo?
Immagino piccoli sistemi urbani autosufficienti, che si adattano alle mutevoli condizioni evolutive, che creano piccole economie adattabili, dando origine ad un nuovo inizio, ad un futuro dove le forme più tradizionali dell’abitare lasciano il posto a modelli sperimentali e a tipologie più aperte e flessibili.
Un possibile cambio di paradigma potrebbe essere affidato all’istruzione di generazioni più sensibili, con il tentativo di salvare quella speranza di ripartire da piccole azioni elementari, nell’architettura come nel design, ad un progetto più “umanizzante” che guardi alle esigenze di tutti e non dei più, mantenendo quel rapporto emozionale con ciò che ci circonda e soprattutto con ciò che vorremmo che ci circondasse, per creare responsabilmente una nuova città e ciò che serve a farla muovere, ad una misura “fuori standard”, senza quella tipizzazione simbolo di un’epoca senza cuore.
Natalia Carere. Designer, Vice Responsabile Allestimenti e Sviluppo Prodotti del MATERIA DESIGN FESTIVAL.
Laureanda in Scienze dell’Architettura all’università Mediterranea di Reggio Calabria presso la quale, nel 2018 vince il concorso per la progettazione di un Parco sostenibile e accessibile pensando alla fruibilità delle aree gioco con il progetto di strutture mobili realizzate con materiali eco sostenibili quali una Balena Parlante che offre un percorso sensoriale. Attenta da sempre alla sostenibilità ambientale, le sue creazioni sono il risultato di una combinazione di arte e design. La massima cura per i dettagli, la scrupolosa ricerca dell’armonia delle forme, caratterizzano i suoi progetti, alcuni dei quali selezionati per mostre d’arte e di design tra cui: FACE FESTIVAL – INVASIONI URBANE – MATERIA DESIGN FESTIVAL
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #14 | Sitopia | Natalia Carere
Time: 5 aprile 2020
Category: Article
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