Fabbricare Fiducia_Architettura #09 | Ultimatum dalla Terra: ripensiamo le nostre città e comunità aumentate | Maurizio Carta
In giorni di quarantena per proteggerci da un nemico invisibile che sta uccidendo persone, comunità ed economie, molti non vedono l’ora che la pandemia passi perché tutto torni come prima. Io no! Io voglio che tutto cambi, perché sono stati anche i nostri comportamenti a scatenare il virus, che, cacciato dal suo ambiente naturale, ha trovato una nuova specie da infettare. Non per ucciderci, ma per inviarci l’ultimatum della Terra.
La Terra ci aveva già avvertito aumentando la sua temperatura, innalzando i mari, riducendo l’assorbimento delle nostre emissioni nocive, riducendo la sua preziosa biodiversità. Ma non l’abbiamo ascoltata, e la Terra si sarebbe potuta liberare di noi – gli umani tanto intelligenti quanto ciechi e sordi – in un attimo, con uno schiocco di dita. Ma ha voluto darci un ultimo avvertimento attraverso un microscopico messaggero: Sapiens abbandonate il vostro presuntuoso Antropocene e usate la vostra sensibilità, intelligenza, socialità, creatività e capacità di adattamento, ma anche la potente tecnologia, per rimettere le cose a posto.
Da urbanista, sono convinto che, una volta superata la pandemia, dobbiamo riprogettare le nostre città, cambiando il nostro modo di abitare il pianeta. Insomma dobbiamo entrare nel Neoantropocene! Un nuovo antropocene responsabile ci chiede di utilizzare la nostra intelligenza a servizio dell’ambiente e delle persone, ma soprattutto di ripensare le città come ecosistemi circolari, in equilibrio attivo con le altre specie viventi, in omeostasi con il pianeta. Significa tornare – come abbiamo sempre fatto soprattutto in Italia – a progettare città più compatte ma porose che dialoghino con la natura usandola, con rispetto, come materiale del progetto urbano. Significa riattivare un metabolismo circolare dell’acqua, del cibo, dell’energia, della natura, dei rifiuti, delle persone e dei beni. Sono quelle città che io chiamo Augmented Cities: città più senzienti per capire prima e meglio, attraverso i dati e l’intelligenza artificiale, i problemi; più creative per adattare le innovazioni; più intelligenti per ridurre i costi e gli sprechi; più resilienti per evolversi con i cambiamenti e più fluide per accogliere le diversità; più produttive per tornare a generare benessere e più collaborative per coinvolgere tutti; ma soprattutto più circolari per ridurre gli sprechi ed eliminare gli scarti.
Quando usciremo dalle case per tornare ad abitare la città, dobbiamo anche apprendere dalle nuove pratiche di questi giorni di doloroso “distanziamento sociale”. Alla rigida separazione – figlia del Movimento Moderno – dei luoghi dell’abitare, del lavorare, del divertirsi o del produrre dobbiamo sostituire un progetto di luoghi ibridi che, aiutati dall’innovazione tecnologica e digitale, possano essere un fertile bricolage di funzioni temporanee e multiple per diversi cicli di vita. Per ridurre la nostra impronta ecologica dobbiamo rifiutare la bulimia di case, uffici, piazze, strade, parchi, per progettare, invece, luoghi che siano insieme case, uffici, piazze, parchi, teatri, librerie, musei, interpretando più ruoli in una nuova e più complessa sceneggiatura urbana. Anche gli spazi urbani cambieranno, diventando essi stessi più flessibili, non rigidi contenitori, ma interfacce porose attraversate da umani e non-umani.
E’ l’ora del salto dalla città del Novecento alla città del XXI secolo, perché guariremo solo se cambieremo tutto. Perché il prossimo messaggio potrebbe non essere così “amichevole”.
Maurizio Carta è professore ordinario di urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e Senatore Accademico dell’Università di Palermo. E’ stato Assessore al Centro storico del Comune di Palermo. Esperto di pianificazione urbana e territoriale, pianificazione strategica e rigenerazione urbana. Per le sue ricerche è invitato a tenere lezioni e conferenze in numerose università ed istituzioni italiane ed estere. Dirige l’Augmented City Lab un centro internazionale di ricerca-azione dedicato alle città del futuro prossimo. Nel 2015 la Biennale Internazionale di Architettura di Buenos Aires gli ha conferito un premio per i suoi studi sulla rigenerazione urbana. E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra le più recenti: Reimagining Urbanism (Listlab, 2014), The Fluid City Paradigm (with D. Ronsivalle, Springer, 2016), Augmented City (Listlab, 2017), Futuro. Politiche per un diverso presente (Rubbettino, 2019).
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Title: Fabbricare Fiducia_Architettura #09 | Ultimatum dalla Terra: ripensiamo le nostre città e comunità aumentate | Maurizio Carta
Time: 2 aprile 2020
Category: Article
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